lunedì 24 giugno 2013

COY, TRANS A 6 ANNI, VINCE LA SUA BATTAGLIA A SCUOLA: "PUÒ USARE IL WC DELLE FEMMINE"

Bimbo transgender vince la sua battaglia per i diritti civili
Coy Mathis a 6 anni ha chiesto e ottenuto la possibilità di utilizzare il bagno delle femmine, cosa che gli era stata in precedenza negata dal direttore della scuola in quanto maschietto alla nascita.

La mamma del bambino ha raccontato che il figlio ha dimostrato di essere trans già all'età di 18 mesi. Dai 4 anni si vestita da femmina, parlava di sè al femminile palesando chiaramente che non accettava l'idea di essere un machietto.

Alla scuola materna poteva utilizzare il bagno delle femminucce, ma alle elementari il direttore non ha accettato la richiesta fatta dai genitori e così si è proceduto per vie legali.
Il direttore del distretto scolastico ha dato ragione a Coy affermando che la scuola in questo modo aveva creato per il piccolo un ambiente di molestie e che aveva mostrato una mancanza di comprensione.


mercoledì 19 giugno 2013

Smartphone, una su tre lo guarda mentre fa l'amore


 Un recente sondaggio inglese ha messo in luce che nove uomini su dieci farebbero a meno di un appuntamento galante pur di acquistare un nuovo cellulare, una nuova ricerca, condotta da eBay assieme al sito internet alfemminile.com, testimonia che nel rapporto con la tecnologia le donne non sono da meno. 

Dalla rilevazione, messa a punto su oltre 3000 soggetti residenti nei sette Paesi europei più popolosi (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Spagna e Portogallo) è emerso che il 29 per cento delle italiane non smette di controllare lo smartphone neanche nei momenti più intimi.

Ben dodici punti in più della media europea, ferma al 17 per cento. Il 73 per cento delle intervistate possiede un cellulare di nuova generazione, mentre l'11 per cento ne ha addirittura due. Il 15 per cento cambia telefonino una volta l'anno. 

Se in Europa la media di coloro che hanno sviluppato una sorta di dipendenza da smartphone si attesta all'81 per cento, le italiane battono ogni record con l'83 per cento. Per il 23 per cento delle nostre connazionali risulta arduo non consultare il telefonino almeno una volta ogni ora, contro il 14 per cento delle donne europee. Alta anche la media di chi non resiste più di trenta minuti lontano dal display (23 per cento) o appena cinque minuti (14 per cento). Non c'è quindi da meravigliarsi se anche in camera da letto, nel bel mezzo delle effusioni, le donne del Vecchio Continente non rinuncino a quello che si è ormai trasformato nel principale strumento di connessione con il mondo.

LE CALZE "PELOSE" ANTI STUPRO, L'ULTIMA FOLLIA DEL WEB VIENE DALLA CINA




- Tenere le gambe al caldo e scoraggiare eventuali stupratori. L'ultima trovata arriva dalla Cina, dove sul popolarissimo social network Sina Weibo sta impazzando la foto di un paio di collant "pelosi". Da indossare per sentirsi più sicure in metropolitana o per strada, l'utente @ HappyZhangJiang le considera "essenziali per tutte le ragazze prima di uscire".
Il rischio è che, con un indumento simile, siano scoraggiati non solo i male intenzionati.

MUORE NEL SUO LETTINO A 5 MESI. LA MAMMA: "HA SORRISO PRIMA DI CHIUDERE GLI OCCHI"

TREVISO - Morto nel suo lettino, a nemmeno cinque mesi. In vicolo Piave, a Salettuol di Maserada (Treviso), alle 7 di ieri mattina, le sirene dell'ambulanza hanno rotto il silenzio della borgata nel disperato tentativo di soccorrere il piccolo Lorenzo Denis, nato il 24 gennaio. Mamma Maura Fuser l'aveva appena trovato esanime in culla. Il bambino non respirava più: era ancora tiepido, morto da pochi minuti. Lei e il marito Mirco hanno fatto di tutto per rianimarlo. I paramedici del Suem non hanno potuto fare altro che constatare che non c'era più nulla da fare. Una morte bianca, senza spiegazioni. Nessuna avvisaglia della tragedia che si è consumata ieri. Lorenzo era nato sano, nessuna malformazione, nessuna patologia. Aveva cominciato anche a mangiare qualche pappa. 

«Stava bene anche stamattina (ieri, ndr) - racconta la zia Elisa, sorella di Mirco - la mamma era salita in camera da lui poco prima per mettergli il ciuccio. Non era ancora ora del latte». Lorenzo le aveva sorriso. «Dai - gli aveva detto dolcemente Maura - dormi ancora un po’, non è ora di giocare». 

Il papà gli aveva girato il cuscino, per farlo stare più fresco. Poi i genitori erano scesi giù. Stavano facendo colazione in cucina. Con loro anche il fratellino maggiore di Lorenzo, Emanuele, che ha compiuto un anno a marzo. Un quarto d'ora e Maura è risalita da Lorenzo per portargli il latte. Trovandolo ormai senza vita. Attimi di disperazione, subito la chiamata al 118 e l'arrivo pochi minuti dopo dell'ambulanza.

Lorenzo era stato battezzato poche settimane fa dal parroco don Mirco Moro, che ieri è andato a trovare i genitori. Parla di un dolore profondo, don Mirco, ma anche di due genitori che stanno vivendo lo strazio più grande con coraggio. Una famiglia di agricoltori, i Denis. Il papà Lino, poi Mirco. Trentadue anni e una passione per il lavoro della terra. E l'amore per Maura, che di anni ne ha 31. Il matrimonio, poi l'arrivo di Emanuele. E subito l'altra gravidanza, per dare un fratellino al primogenito. Una tragedia che manda in frantumi una felicità fatta di cose semplici e vere, di affetti autentici. 

«Non sappiamo davvero farcene una ragione - conclude Elisa - non ci sono i presupposti per farcela». Sul corpicino non verrà eseguita l'autopsia. In giornata verranno fissati i funerali che saranno celebrati nella chiesa parrocchiale di Maserada.

mercoledì 12 giugno 2013

IMPIEGATO DI BANCA SI ADDORMENTA SULLA TASTIERA. E 'PARTE' UN BONIFICO DA 222 MLN

- Pisolino fatale per un impiegato di una banca in Germania.
Il dipendente si è addormentato sulla tastiera del computer e ha accidentalmente trasferito l’esorbitante somma di 222 milioni di euro sul conto di un ignaro pensionato.
La collega responsabile del controllo dei bonifici disposti dalla filiale non si è accorta dell’errore e ha approvato il versamento: per questo motivo è stata licenziata con l'accusa di negligenza sul posto di lavoro.

Ma ne è nata una causa e la donna è stata reintegrata anche perchè il giorno in questione aveva dovuto visionare 603 ricevute di pagamento in tempi compresi tra 1 e 3 secondi per ciascun ordine di bonifico bancario. Nulla si sa dell'impiegato dormiglione che da un bonifico di 64,20 euro ha versato 222.222.222,22 euro. 

 

domenica 2 giugno 2013

"FILM PORNO IN SPIAGGIA", FERMATI 6 TURISTI IN EGITTO. "STAVANO SOLO GIOCANDO A PALLA"

IL CAIRO - Un gruppo di sei turisti georgiani è stato fermato per dei controlli ad Hurghada, nota località balneare egiziana sul Mar Rosso, perché accusato di aver girato un film porno in spiaggia. La disavventura è nata quando i sei stavano giocando a palla in acqua mentre un loro amico stava riprendendo la scena, che ha, invece, insospettito un solerte addetto alla sicurezza. Avvertite le forze dell'ordine, sono intervenute ed hanno condotto i turisti ad un posto di polizia dove il video incriminato è stato visionato, verificando che non conteneva materiale 'scottante', ma solo immagini dei turisti che stavano facendo il bagno. È quanto ha tenuto a precisare la portavoce del ministero del turismo Rasha al Azayizi, secondo la quali immediate sono scattate le scuse per l' «equivoco» e i turisti sono quindi rientrati al loro albergo.


"AIUTO, MIO FIGLIO È STATO APPENA RAPITO", POI SI ACCORGE CHE L'AUTO È IN UN FOSSO

L'AQUILA - Ha pensato che gli avessero rapito il figlio di tre anni che aveva lasciato da solo all'interno della sua auto per andare a prendere la giacca che aveva dimenticato in casa.

Presa dal panico ha telefonato alla polizia per denunciare l'accaduto, ma in realtà l'auto, una Skoda station Wagon lasciata parcheggiata nel cortile, si era sfrenata finendo in un fosso poco distante dalla casa. Ad accorgersi dell'accaduto era stata una vicina di casa che dal suo balcone aveva visto tutta la scena e aveva prontamente avvisato i vigili del fuoco.
Fortunatamente il bambino è rimasto illeso, anche se a titolo precauzionale è stato accompagnato al pronto soccorso per una serie di accertamenti.
Sulla vicenda la polizia ha aperto un fascicolo per accertare l'intera dinamica dei fatti e eventuali responsabilità da parte della madre.